Pagine

giovedì 27 ottobre 2011

Restyling


you ight remembre Butch, my firs fixie. Slowly, during last winter, it has sufferd some injuries and evolutions, until it was finally put on the balcony, also because of the new frame I won inParma.
Anyways, since I had a lot of spare pieces, and a sister willing to ride it, I was asked to put Butch back on the road. This is the resoult:

frame: unknown french steel polished
ant rim: unknown
ant hub: unknown
ant tire: michelin dynamic 700x23
post rim: ambrosio evolution
post hub: novatec flip flop
post tire: aero jet 700x23
fixed cog: miche 17T
freeweel: unknown 19 T
cranks: miche elite
chain ring: miche 47T
chain: unknown
pedals: animal
straps: unknown taiwan
headset: unknown
bottom bracket: unknown
seat post: unknown
seat: fake san marco concor
pipa: pivo (???)
riser: brn
knobs: animal
brake lever: unknown
brake: baccen (???)

When Martina's, owner of the bike, cruciate ligament will be fixed she will tell us how is the bike. I rode it twice and I had fun, the only problem was that I am not use to use a riser and thin tires. But I like the bike and, above all, the fact that it is mostly done with spare pieces that otherwise would be in a dusty corner.

lunedì 10 ottobre 2011

London BFF

First time racing in UK...it has been awesome! Racers were like us italians, but maybe a little more drunk and friendly. Or maybe it was just the fact that we were no more than 20, so I remember most of the faces.
As usual, bikes laying on the concrete on one side of the road, racers on the other. I put my bike close to Dazzler's, the currier I decided to follow, so I am right behind him when we start pounding on the pedals.
The traffic is not bad, but anyway the worst I have ever found during an alleycat, so it is useful to be close to someone that knows what he is doing. With us is also Ryan, but unlike in Italy, we stay relatively far from each other, everyone finding his own way between the cars. Sometimes I feel like I am disturbing them while they move but slowly I catch the rhythm. The only thing I can do to help is to offer protection from the wind in the long straight avenues, when we fly at 40km/h.
We are 3rd, 4th and 5th at the first check, but to me it looks like we are slowing down, so when we catch up with another currier at the second check I stick with him...and I will keep doing this till the end of the race. But it the end this appears to be a bad choice because Dazzler finishes in second position while I arrive 5th, following Vojtech.
It has been a grate race, I would have never been able to finish without following them, but I feel really proud of being able not to lose their wheels!


Visualizzazione ingrandita della mappa

I just fell sorry because I didn't go to the prize giving...maybe next time! For now I will enjoy my brand new spoke card.
Thanks to Dazzler, Vojtech, Ryan and the other polish guy for showing me the Way, to John for organizing, and to Katja (and friend), Sarah, Fezzi, Lozze and Jorge for supporting me! Next time you have to partecipate!

Here the official finishing order.

PS: one puncture, probably from glass on the road: you will need big tires if you want to cycle in London!

mercoledì 5 ottobre 2011

Sai cos'è l'isola di Wight?


Secondo week-end britannico. E' venuta Sarah a trovarmi da Plymuth e abbiamo deciso di sfruttare l'estate indiana per portare le bici (Elvina e Gelatina) a fare un giretto sull'Isola di Wight.
L'isola si trova appena fuori dal fiordo di Southampton e delimita il tratto di mare chiamato Solent. Con il traghetto passeggeri ci si mettono una ventina di minuti ma, avendo le bici, abbiamo dovuto prendere il traghetto veicoli che ci mette un'ora. Sapevamo di voler andare veso i Needles, degli scogli bianchi che spuntano dal mare all'estremità occidentale dell'isola; però avevamo a disposizione solo cartine turistiche scadenti che non segnavano le piste ciclabili.
Un po' chiedendo ai locals ed un po' seguendo l'arco del sole ci siamo addentrati nell'isola. La strada più veloce era evidente ma troppo trafficata per i nostri gusti, abbiamo quindi optato per una via secondaria. Indirizzati da un gruppo di ciclisti e da una vecchia giardiniera abbiamo imboccato una stradina immersa nei campi. Caldo primaverile, cielo terso, fagiani a bordo strada...la pedalata era veramente piacevole ma ci stava portando troppo a sud, quindi, dopo una serie di strappi intensi ci siamo infilati in uno sterrato sulla destra.
Il panorama era stupendo e mi sono anche consolato per aver perso l'eroica: il sentiero era peggio di una strada bianca chiantigiana ed è stata dura farlo in fissa! Finito il sentiero, visto che i Needles erano ancora lontani e la fame era tanta, ci siamo fermati a mangiare un gelato alla banana in una fattoria. Secondo me la fattoressa era una hippy rimasta sul luogo dopo il famoso festival, ma non ne ho le prove. Comunque la dobbiamo ringraziare perchè ci ha indicato la strada più veloce per il mare.
Spiaggia di sabbia marroncina, la marea che scende, famigliole di inglesi bianchicci che prendono il sole, geologi che fanno rilievi...il mare era piatto e il sole caldo, quindi non ci siamo potuti proprio risparmiare un tuffo nudista! Purtroppo però fra una cosa e l'altra abbiamo perso il bus per tornare al traghetto, quindi ci siamo sorbiti un'altra oretta di bici per arrivare ad un paese più frequentato dai mezzi pubblici.
Alla fine, dopo una pizza margherita da 14" siamo riusciti a prendere il traghetto delle 20:30 su cui siamo letteralmente crollati dal sonno. Insomma, una bellissima faticosa giornata che, purtroppo, non si ripeterà presto visto che sta per iniziare a piovere...

Tempo di pedalata 3 ore
Distanza percorsa 49 km
Media 16 km/h
altre foto

martedì 27 settembre 2011

Southampton


Eccomi qua sul diveno della mia nuova casetta. Sono quì da una settimana ma la wireless è arrivata solo ora, e prima, quando ero in italia non avevo ispirazione. Ora di cose da scrivere e avrei ma sono stanchino, però volevo farvi sapere che sono vivo, e che andare in bici tenendo la sinistra non è eccessivamente difficile.
Ieri ho iniziato le lezioni introduttive del master, principalmente sicurezza in mare e funzionamento generale della "facility" (che accoglie sia la school of ocean and earth science, sia il national oceanography centre, quindi è enorme). Ancora devo scegliere i corsi che seguirò: 3 nel primo semestre e uno nel secondo...il resto tutto research project. Quando la scelta sarà fatta vi farò sapere.
A casa siamo in 4: Ale, Andre, io e Frà, che settimana prossima andrà in un'altra casa per lasciare il posto a Seba. La casa è carina, semi detached a due piani e giardino sul retro. Stiamo in una zona abbastanza residenziale ma vicina al centro e a soli 8 minuti di bici dall'uni. Per ora il tempo è stato bello: ha piovuto solo una volta e per il resto sole e nubi sparse. Però non c'è stato modo di approfittarne perchè siamo stati in ballo con spese, arredamenti, contratti wireless e chi più ne ha più ne metta. Siamo però riusciti a fare un giretto in barca domenica
Questo we ancora progetti confusi: forse plymuth da sarah, forse quì che ci sono un po' di feste in programma. Ancira tutto da vedere.
Domani mattina lezione di Safety Equipments, pomeriggio prova in piscina con zattera di salvataggio etc: cose già fatte al corso istruttori di vela, ma che è divertente rifera per creare un po' di gruppo. Nel mio corso, MRes in Ocean Science, siamo in 12, ma ancora non ho individuato tutti i miei compagni perchè queste lezioni introduttive sono frequentate anche da tutti gli altri studenti dei masters quindi affollatissime (un centinaio di persone).
Il morale è alto e lo stomaco pieno!
In attesa di nuove notizie più approfondite fate i bravi

lunedì 29 agosto 2011

Tornare in sella


E' come ritrovare una vecchia amica che non si vedeva da tempo.
E' come scuotersi di dosso la polvere accumulata nel caldo agosto.
E' faticoso.
E' divertente.
E' finita l'estate.
Fa caldo.

domenica 3 luglio 2011

Mi->Ge: errori di valutazione

183,47 km (dal Decathlon a casa)
25,4 km/h
7h12min in bici

Questi i dati di una MI->Ge da urlo che ieri, sabato 2 luglio, ha coinvolto 9 stolti ciclisti fissati.
Ma non è dei km che voglio parlare, nè del male al sedere, nè del vento o della fatica. Voglio solo chiedere scusa a tutti quanti:
A Sarah, innanzitutto, perchè ho valutato male il percorso e l'ho trascinata in una pedalata che alla fine, per lei, è stata solo noia e fatica.
Agli altri compagni di avventura, che sono stati rallentati dal nostro passo una po' affaticato e dalla nostra difficolatà a prendere ritmo.

Una buona guida dovrebbe saper valutare il percorso per poterlo proporre a chi, di più, può goderselo e goderne. Non dovrebbe indurre ignari partecipanti a supplizi non preventivati.

Spero che accetterete le mie scuse. VI ringrazio perchè siete stati molto genitli e comprensivi. Un gran gruppo, come sempre! Ci vediamo alla prossima! Magari sul Serchio il 9 luglio!
Buone pedalate di defaticamento a tutti!

domenica 19 giugno 2011

Terror Quartara


Dicono che, nonostante tutto, Noè non cel'abbia fatta ad arrivare in tempo per la gara. E si che di acqua ne ha fatta in quel di Novara! (scusate la rima)
Finchè ero in treno splendeva un bel sole estivo, ma appena messo il piede sulla pensilina è venuto giù il finimondo. Beh, poco male, intanto mi faccio spiegare la strada da un local ottuagenario (che la sa benissimo) e quando spiove un po' parto. Al billa ci sono già quasi tutti, ed è proprio bello rivedere i Novaresi che hanno passato tutto l'inveno sui monti con lo snowboard. Ben tornati fra noi, ragazzuoli!
Rispunta il sole, via la giacca a vento, camicia hawaiana sbottonata, macchina foto sul casco e sono pronto a partire. Il via è dato dall'esplosione di un magnum lanciato da Nico (da ora in poi "il Bombarolo") ed il gruppo parte bello spedito verso Torrion Quartara e Nebbiola. Si forma un drappello di testa composto da due o tre novaresi, riky di torino, gio, guido e dani di milano un ragazzo di magenta ed io.
Non piove, il vento è a favore e si va abbastanza spediti: sui 38 di media, con punte di 47 quiando qualcuno scatta per rilanciare. in 16 minuti scarsi siamo al check, ma non c'è tempo per predere fiato e si riparte. Ora siamo contro vento, i cambi continuano, ma la velocità scende drasticamente. Come se non bastasse si vede in lontananza, su Novara, un bel cono di pioggia che è lì ad aspettare solo noi.
Un novarese, Jacky, buca a pochi chilometri dall'arrivo, ci tira finchè può poi molla (in verità non ha mollato affatto, visto che è comunque arrivato al traguardo ottavo con la bici in spalla). Ed ecco che in città ci accoglie lo scroscio, le macchine rallentano e la mia lotta per il podio si conclude quando supero un autobus, proseguo oltre l'incrocio e mi accorgo troppo tardi che bisognava girare a sinistra. A nulla serve pestare sui pedali come non mai: arrivo sotto la tenda quinto.
Però è stata una gara eccezionale. meglio delle criterium che dopo un po' ti fanno girare la testa, decisamente più bucolica di un'alley (sembrava di essere allo zoo) e con un primo premio eccezionale! Non so se, arrivando per primo, mi sarei fatto tatuare così a cuor legggero come riky.
Ho fatto il video, ma mi ci vorrà un po' per montarlo. Intanto vi Comunico che ho un paio di Vans taglia 41-42 che regalo volentieri...il mio premio mi sta stretto.
Bravi tutti, bravo puccio, bravo nico, bravo science. Avete fatto centro. Ci vediamo alla prossima!

P.S. media finale 34.8 km/h
max 47km/h
48 minuti di pedalata
28 km

venerdì 17 giugno 2011

Amici Miei, report


Carissimi cigolanti!
E' un po' che non ci si sente. Vi avevo promesso le classifiche del Freemind, poi è passato un sacco di tempo. Ho passato 4 esami, fatto mille pedalate, quindi il blog mi è passato di mente. Ma ora sono tornato per raccontarvi un po' come è andata in quel di Firenze il 4 giugno.
Innanzitutto vi dico che ero molto emozionato essendo la mia prima alleycat in terreno di casa, quindi pensavo "quì tocca far bene altrimenti tutti diranno che sono buono solo a seguire!" Quindi insomma, la tensione del pregara c'era tutta. La giornata era caldissima e tempestosa: grossi nuvoloni temporaleschi solcavano la piana e si impigliavano nel cupolone di brunelleschi, ma una quarantina di ciclisti si è comunque aggregata velocemente in piazza della Libertà, tutti agguerriti e pronti a dar battaglia.

Di nuovo, purtroppo, c'erano solo tre donne iscritte di cui 2 portate da me (le chiameremo I. ed M.), l'altra (Sophie) quasi direttamente dal Canada.
C'è un'ora di tempo per studiare la cartina, pianificare il percorso, e fare un po' di pretattica. L'idea è di correre con Luca, il mio amico di Lucca, perchè è molto simpatico e so che c'ha la gamba svelta. Ci consultiamo, modifichiamo i reciproci piani, io mi scrivo l'ordine dei check sul braccio (grazie Giò per l'idea geniale) poi siam pronti a partire.
Sono 4 check (come i 4 protagonisti dell'omonimo film) da fare in ordine, più una serie di passaggi obbligati: cartolina al Piazzale, foto alla porta, foto alla faccia incisa su palazzo vecchio, foto al palazzo Pitti, sottopasso delle cure, via gioberti.

Si parte verso il Poggio Imperiale. Io e Luca siamo subito soli, ma forse non abbiamo scelto la strada migliore perchè arriviamo su con un bel gruppone...di sicuro ci sono altri davanti. Inizia l'inseguimento, la discesa a piedi delle rampe nel giardino delle rose, lo slalom fra i turisti, gli skid fra le gambe dei cavalli. Ma dove cavolo è la faccia scolpita? menomale che i turisti lo sanno!
Al Duomo siamo ancora dietro di qualche minuto. "Vai vai che li ripigliamo!!" Usciti dal centro pedalare è tutta un'altra cosa. si va via lisci sui vialoni e non c'è neanche traffico. pedaliamo forte perchè allo stadio siamo primi. Ci manca la foto in via Gioberti, il velodromo alle Cascine, piazza Ferrucci poi l'arrivo dietro alla nazione.

Decidiamo di fare i viali, giro un po' più lungo, ma sicuramente scorrevole! Gaberon, Nicole e un fiorentino non si aspettavano di vederci così presto; appiccichiamo la penultima faccina sul manifest e poi ci lanciamo nell'ultima corsa. Stavolta andiamo sul lungarno, che è senso unico nella direzione giusta, e incontriamo i nostri diretti inseguitori: capomeccanico, il Ciaba, e un corsaiolo fiorentino...il margine è abbastanza sufficiente per arrivare all'arrivo senza troppi affanni.
Luca è un signore, mi lascia arrivare primo. Mi sono un po' sentito una merda, perchè nella sua situazione (marzo a Parma) non c'avevo pensato 2 volte a scattare. Grazie Luca, I owe you one!
Gli altri arrivano alla spicciolata. Terzo Ciaba (primo brakeless), prima donna Sophie (poi M ed I) etc etc.

Si sbevazza, si chiacchiera, si fanno progetti per grandi giri ciclistici. Il clima è ottimo! E anche questa volta l'alleycat si è dimostrata essere un'ottima esperienza. Un modo per conoscere tanti appassionati di sport e di bella vita. Grazie a tutti per il bel pomeriggio passato insieme!

A presto!

lunedì 23 maggio 2011

Freemind: dietro le quinte


Ok, son passate quasi due settimane, mi sono ripreso dalle fatiche e penso di aver meditato a sufficienza sull'esperienza del Freemind 2011.
E' stata dura, questo è vero: chiudere una corsia di una strada del centro, con 140 transenne di sabato pomeriggio non è un'impresa facile, e non è una cosa da fare con poca manodopera. E' sbagliato, ora che ci penso, coinvolgere i corridori che sono venuti, in realtà, solo per andare in bici e non hanno nessuna voglia di faticare.
Il percorso andava scelto meglio: era bello, molto tecnico, ma pericoloso e senza vie di fuga. Ma cosa si poteva trovare di più vicino? E' difficile fare le cose legali, ottenere tutti i permessi e rispettare gli accordi con istituzioni, sponsor e corridori. Manuela, Alessio, Fausto, Jacopo ed Io abbiamo fatto il meglio che potevamo e spero che ci perdonerete varie cose: i ritardi, le discussioni con i carabinieri al tribunale, i pilastrini all'inteno curva e le sbarre di ferro all'esterno.
devo anche imparare a fare bene le premiazioni, sbagliavo tutte le classifiche!

Che dire, spero che ci possa essere una prossima volta, magari più partecipata. Spero che la prossima volta possa avere un'organizzazione più snella. Magari con meno permessi ma più azione, chennesò? Ora capisco Berlusconi: fare le cose illegali è molto più facile!


Un grazie ancora a tutti i partecipanti (eravate in 25!) a tutti i fotografi, a tutti gli spettatori e agli sponsor!
OLMO http://www.olmo.it/
BAD ATTITUDE http://www.badattitude.ch/
CALLE MARCONI http://www.callemarconi.com/magento/
KRYPTONITE LOCKS www.kryptonitelock.com
PISTARD http://www.pistard.it/
PHOENIX http://phoenix2009.com/

Appena ritrovo il foglio delle premiazioni vi do la classifica ufficiale!

giovedì 5 maggio 2011

Freemind 2011


Freemind 2011
Genova

Venerdì 13, ore 19:00: streetboulder
Sabato 14, ore 14:00: parkour e bici
ore 18:30: down town miss and out
Domenica 15, ore 10:00: tutti al mare


Arrivato alla sua terza edizione, il Freemind di Genova si riempie di ruote! Quest'anno, oltre agli ormai tradizionali street boulder e parkour, ci sarà spazio per le biciclette. Tutte le biciclette, basta che abbiano le ruote (una o più) e siano spinte dal corpo umano!
Trackstanding, footdown, skid e main event:

Down Town miss and out:
Un circuito di 550 metri, ben asfaltato ma nervoso con un rettilineo in salita e 3 curve in discesa, da completare 5 volte. Ad ogni giro una eliminazione, solo gli ultimi 2 in gara passeranno al turno successivo.
Le batterie saranno quanto più possibile divise per categorie ma, inevitabilmente, pian piano si mischieranno e le fisse (brakeless e non) si troveranno a gareggiare con le libere (corsa e mtb). Chi sarà il pistard più forte? E quale il mezzo più adatto alle strade di Genova?




Da portare: casco, bici, gambe...anche un paio di riserva se le avete!

A seguire concerto in piazza. Posti letto disponibili!

Iscrizioni sul sito ufficiale: http://www.freemindgenova.com/
Evento facebook: http://www.facebook....178139648902833

Sponsor:
OLMO http://www.olmo.it/
BAD ATTITUDE http://www.badattitude.ch/
CALLE MARCONI http://www.callemarconi.com/magento/
KRYPTONITE LOCKS www.kryptonitelock.com
PISTARD http://www.pistard.it/
PHOENIX http://phoenix2009.com/

Contattatemi in mp se volete aiutare nell'organizzazione

Domenica 15: tutti al mare!!

lunedì 2 maggio 2011

Street Parades?



Obama: «La morte di bin Laden segna il più importante successo fino a oggi nell’impegno della nostra nazione a sconfiggere Al Qaeda. Ma non segna la fine del nostro impegno»
Folle di americani si stanno riversando in strada per celebrare la notizia nella notte, raggiungendo innanzitutto Ground Zero e Times Square a New York. Obama ha insistito che l’uccisione di bin Laden non deve significare che gli Stati Uniti siano in guerra con il mondo islamico.
[...]
MacCain: «Sono sopraffatto dalla gioia, abbiamo catturato il terrorista numero uno al mondo. Il mondo è un posto migliore adesso che non c’è più. Spero che le famiglie delle vittime dormano meglio stanotte. Mi congratulo con il Presidente il suo team e con i nostri servizi di intelligence per questo superbo risultato»
[...]
La Casa Bianca ha informato che nessun americano è morto durante l’operazione e che lo stesso Bin Laden ha partecipato allo scontro a fuoco. «Si è opposto all’assalto ed è morto nello scontro a fuoco». Insieme a lui sono morti tre uomini – il figlio di Bin Laden e due corrieri – e un numero imprecisato di donne. Non è ancora chiaro se tra queste ci sia anche la moglie di Bin Laden.
Da http://www.ilpost.it/2011/05/02/%C2%ABosama-bin-laden-e-morto%C2%BB/

Ora, non voglio fare il guastafeste, o il solito pacifista senza se e senza ma. Ma non trovate che sia proprio fuori luogo questa esultanza generale? Il Presidente Americano (nonchè premio Nobel per la pace) ed il suo avversario nelle scorse elezioni, che si dichiarano "sopraffatti dalla gioia" per "il più importante successo [...] nell'azione per sconfiggere Al Qaeda"?

Aiutatemi un attimo: quanti giorni sono passati dalla Pasqua? E volete sapere una cosa? Secondo me c'è anche chi dirà che il merito è un intervento del neo-beato G.P-II.
Leggete bene l'ultimo paragrafetto, un numero imprecisato di donne morte. Tanto non contano niente per gli islamici, quindi non è grave se le ammaziamo noi. Avranno anche di sicuro partecipato allo scontro a fuoco, se questo è utile a rendere più accettabile la loro morte.

Boh, pensateci anche voi. Secondo me c'è poco da festeggiare

giovedì 28 aprile 2011

Mutatis Mutandis


Deliravo giorni orsono sugli indumenti intimi fra cui, a mio parere, si possono distinguere 4 categorie:
nudo
boxer largo (ma anche costume da mare o pigiama)
boxer attillato (ma anche pantalone da bici)
slip (ma anche costume da mare)

Elencati come quì sopra sono nell'ordine "comodità per le parti intime", quindi in modalità nanna. Ma indubbiamente si possono stilare altre classifiche. Ad esempio per la modalità "mare", il nudo sta nuovamente al primo posto sia per motivi di abbronzatura che di comodità, ma presenta problemi di tipo sociale; mentre gli slip balzano al secondo posto per motivi sia abbronzatura che di comodità nella nuotata.
Nella classifica "da indossare sotto ai pantaloni" balzano in testa i boxer attillati, altrimenti inguardabili ma molto comodi in questa situazione, seguiti a ruota dagli slip, un po' meno confortevoli. Crollano in ultima posizione i boxer larghi che si arrotolano, salgono oltre la cintura e sono assolutamente scomodi. A seconda del tessuto dei pantaloni, e della presenza di buchi, la nudità può essere al terzo o quarto posto.
In fase di pedalata il pantaloncino da bici vince, ovviamente, gli altri direi che sono tutti ugualmente scomodi.

Scusatemi per questo excursus. Mi sembrava un argomento molto importante, e in effetti non lo è. Se vi interessa io, in definitiva, sono un nudista.

mercoledì 27 aprile 2011

Chronò Challenger


Quest'anno ho pensato di festeggiare il mio compleanno in modo un po' diverso.
L'anno scorso ero in barca a vela: stavo trasferendo con degli amici un Comet 41' da Varazze a Santa Margherita Ligure per partecipare al Pirelli. Invece quest'anno ho optato per una attività molto più faticosa, ma non meno divertente: sfidare i ciclisti da barino di Lucca che mettevano in palio il loro trofeo in una gara mozzafiato sulle mura.
Forse avevo scelto un rapporto un po' eccessivo, 50/15. Forse ho sbagliato a rifiutare l'aringa affumicata mezz'ora prima della gara, o la morte fillandese...ma direi che tutto sommato la vicenda si è conclusa più che bene!
C'è chi dice che abbiamo tenuto ua medida vicina ai 40 orari, io so solo che il terzo giro è stato davvero veloce, con lucone,il detentore del titolo, che affettava l'aria notturna con la sua lenticolare. Stargli dietro era una impresa, ma me ne sono accorto solo quando, verso la fine, ho cercato di mettere il naso fuori in un timido sprint e sono stato investito da una raffica di vento...stare a ruota è meglio.
Fattostà che quest'anno i miei primi regali di compleanno sono stati delle gran pacche sulle spelle all'arrivo, un uovo di pasqua da 5 chili, un bacio di Sarah che, a sorpresa, era lì fra gli spettatori, una bottiglia di vino rosso e un pecorino fresco. Meglio di così?
Grazie a tutti! Mangia e Bevi rocks!

venerdì 22 aprile 2011

Perchè?


Ho pensato che il principale motivo per cui uso la bici a scatto fisso non è da cercare nella filosofia del movimento, nè nella bellezza delle biciclette o nella loro semplicità. Non vado in bici solo per non inquinare, non vado più forte possibile per perdere peso, non smonto e rimonto la mia bicicletta con questa frequenza perchè sono un maniaco della pulizia.
Lo faccio perchè ho trovato un gruppo di appassionati con cui mi sono trovato bene, ragazzi che organizzano garette e giri di ogni tipo: dalle pedalate a sfondo culinario (milano pavia settembre 2010) alle sfacchinate da sado-masochisti (milano torino 2011). Si va in bici insieme, si scherza, si bevono un sacco di birrette. Ci si sporcano le mani di grasso per mettere a punto la propria macchina da corsa che è anche il nostro mezzo di trasporto quotidiano e non possiamo fare altro che coprirlo di attenzioni.
Non è la bici in sè, o lo scatto fisso, ma tutto quello che gli sta dietro a far si che noi ci possiamo incontrare. La curiosità di sapere dove andremo la prossima volta, quanto forte andremo, chi verrà...e (perchè no?) chi vincera! C'è solo un modo per scoprirlo: andare e pedalare, senza stare tanto a chiedersi se è meglio montare il freno, o se conviene montare il pignone da 16 o da 17. Vieni con noi e vedrai!
Ti accorgi che pedalare in gruppo è molto diverso che pedalare da solo. Non ascolti più solo le tue gambe, ma anche quelle degli altri. Inizi a preoccuparti non solo del tuo spazio di frenatura, ma anche di quello di chi ti taglia il vento, e dell'amico che ti segue. Se pedalando entri in una quarta dimensione, pedalando in gruppo scopri anche la quinta e la sesta!
E' per questo che ho aperto un blog di bici e non uno di vela, che in verità è il mio sport preferito. E' per questo che sono in trepidante attesa di questa domenica di Pasqua: non per la festività religiosa o per le uova, ma per la gara sulle mura di Lucca.
Chi viene?

mercoledì 20 aprile 2011

Tutti al mare!

Sabato 14 maggio: Down Town Miss and Out: gara ciclistica ad eliminazione su circuito urbano. Non ve ne ho ancora parlato ma è il grande evento che stiamo preparando a Genova.
Per ora, però, vi anticipo cosa succederà la domenica:
una bella pedalata con destinazione da decidere al momento...ma portate il costume!



http://www.freemindgenova.com/

http://www.facebook.com/#!/event.php?eid=178139648902833

http://www.fixedforum.it/forum/topic/11612-freemind/page__p__159583__fromsearch__1#entry159583

lunedì 4 aprile 2011

GE-MI-TO


Un gemito lungo 155 km e durato 4 ore e 50, ma che si è concluso in uno dei templi del ciclismo italiano: il motovelodromo di Torino.

Genova -> Milano -> Torino

Pochi fatti da raccontare, perchè dopo un po' che le gambe girano entri in una dimensione astratta i cui i rettilinei si misurano in pedalate, le ore in migliaia di battiti cardiaci e la febbre in numero di volte che ti soffi il naso.
Questa volta il mangime energetico non mancava, a portata di mano nella borsetta da manubrio. Mancava la salute, e mancava qualche litro di acqua. Se non avessi avuto la febbre sabato...e se non avessi dovuto fermarmi per comprare acqua...
Ma "la storia non si fa nè coi sè nè coi ma", quindi non mi resta che godere di questo sedere dolorante e della sensazione di aver davvero pedalato forte! Io c'ho provato a stare coi "big", ma dopo una decina di km a ruota a 47 all'ora mi si stavano svitando le rotule, all'ora ho perso terreno. Pensavo di aver trovato il passo giusto nel gruppo di Rocco, ma è finita l'acqua e loro non avevano nessuna intenzione di fermarsi quindi, di nuovo, son rimasto indietro. La mia salvezza è stato il gruppetto con cui ho fatto gli ultimi 50 km. Eravamo in 4, quasi tutti davamo i cambi, ed avevamo un torinese (10cento) a guidarci. Le svolte le sapeva tutte ed al velodromo ci siamo arrivati neanche troppo cotti.
La gara è stata fantastica! Soprattutto grazie a questo gruppone di appassionati che quando si corre hanno il coltello fra i denti, ma poi ti fanno slogare la mandibola dalle risate quando ti abbiocchi sul prato al sole, in mezzo alle paraboliche del velodromo.
Grazie Ciclistica per aver organizzato questa sgambata! Grazie a tutti! Vado a mettermi la pomatina sulle chiappe e sulle ginocchia...

lunedì 28 marzo 2011

Sbagliando si impara...spero


Fra 6 giorni c'è la Milano Torino, una pazzia a scatto fisso. Non volendo arrivare impreparato oggi pomeriggio sono andato a fare un test distruttivo e l'esito è stato abbastanza deleterio.
Ho imparato che NON si possono fare 100 km, 1370 m di dislivello, ad una media di 26,6 km orari con una sola pausa, con una borraccia da 33 cl, senza lo straccio di uno spuntino, solo con la giacca a vento a marzo fra le 17 e le 21.
Uscito da lezione alle 3 sono tornato a casa ed ho pensato: certo che andare a Torino senza aver mai provato neanche una lunga distanza (max nelle ultime settimane 50 km con Jaca) sarebbe un po' da sprovveduti! Ho quindi preparato la bici (giacca a vento e attrezzi sul portapacchi) e sono partito alla volta di Sestri Levante.
L'andata è filata liscia come l'olio! In 2 ore ero là a fare stratching sul lungomare e a godermi i colori del sole sulle nuvole. Mi sentivo una roccia, tutto solo per quasi 60 km. Le gambe un po' durette ma la sensazione di essere in buona forma. Certo che la salita delle Grazie non mel'aspettavo così...una bella botta! Alla fin fine la parte in piano sono solo i km tra Chiavari e Sestri. Tutto il resto è un mangia e bevi. Però cel'avevo fatta ed ero pronto a tornare indietro.
Tutto è filato liscio fino in cima alla Ruta (il passo per superare il promontorio di Portofino). Ho anche raggiunto un ciclista in salita ed abbiamo un po' chiacchierato del più e del meno. Dopo la discesa, però, ero finito! Le gambe non spingevano più, avevo il fiatone, i colori del tramonto non mi sembravano più un invito all'esultanza, ma solo un presagio della notte in arrivo. Scedeva il buio e cominciava a fare freddo, ma ero ancora a 20 km da casa. La media è calata vertiginosamente, ho cominciato a sentire dei dolorini alla schiena e al collo, e uno strano formicolio alle mani.
Una sensazione stranissima, quasi come aver bevuto troppo.
Arrivato a Nervi mi sono fermato in un bar a farmi riempire la borraccia ed ho bevuto un po' di sorsi. Era freddissima, quindi ho lasciato perdere. Mi sono messo a fare un altro po' di statching poi ho continuato, lemme lemme, la mia odissea. Con grande disonore, però, all'altzza di Quarto, ho deciso che era l'ora di chiudere il test: ho preso il tereno e sono tornato a casa con la coda fra le gambe.
Il pomeriggio, ora che lo vedo seduto sul divano, con la pancia piena e al caldo, non è stato così negativo. Se ce la faccio da solo, in gruppo domenica sarà più facile. Non so quanto di più riuscirò a spingere, con che gruppo riuscirò a fare la gara; ma penso di poter arrivare in fondo vivo, che per ora è quello che conta.
Mi ha molto impressionato la velocità a cui ho avuto il crollo. In dieci minuti sono passato da una piacevole stanchezza ad una terribile sensazione di non potercela fare da solo. Di sicuro domenica prossima non mi dimenticherò di mangare prima e, soprattutto, durante la gara. Sbagliando si impara...

Esplosioni

http://www.flickr.com/photos/ciclofficinagasolio/5554369260/in/set-72157626335971610/
http://www.flickr.com/photos/28458478@N08/5544648286/
http://www.flickr.com/photos/ciclofficinagasolio/5553783919/in/set-72157626335971610/
http://www.flickr.com/photos/28458478@N08/5544168023/
http://www.flickr.com/photos/ciclofficinagasolio/5553783639/in/set-72157626335971610/

Esplode la primavera
esplodono i temporali
esplodono le bombe
espolodono i semi di mais
esplodono le orecchie se ti suonano il clacson
esplode il cervello quando cerchi di scrivere la tesi

Ed esplodono anche le gomme.
All'SP-Ring Race di Cologno, sabato 19, mi è successo proprio questo, durante la prima gara con Fra, ed ho dovuto ritirarmi. Era una gara ad inseguimento, 3 giri su un anello di 250 metri nato come pista di pattinaggio, quindi non inclinatissimo. Già mentre mi riscaldavo con Perego, Huxley e Bocchi mi ero accorto che il percorso non si addiceva a Butch, la mia bici: ho il movimento centrale basso, ed nonostante le pedivelle da 165mm ed i pedalini toccavo a tutte le curve.
Fra (squadra corse Cannone) è un ragazzo di Firenze che conosce gente che conosco io. Insomma, il solito mondo sempre più piccolo. E' stato a Bali a fare design di interni e a montare biciclette (http://www.deusbaliblog.co.id/) ed è tornato da poche settimane. Il nostro scontro è il secondo del tabellone. -3 -2 -1 VIA!! Parto forte, tocco in curva, e al primo mezzo giro sono d'avanti, quindi rallento un po'; ma quando torno al punto di partenza siamo di nuovo più o meno pari. Do un'altra accelerata. Adrelanlina nell'aria, sguardo fisso sull'uscita della curva e peso caricato sul manubrio per una conduzione migliore. Tocco di nuovo, quasi all'ultima pedalata della curva, ma questa volta di brutto! Si alza la ruota posteriore, si sposta di lato ed atterra violentemente. Non casco e continuo a spingere, ma ora c'è qualcosa che non va: un rumore ritmato proveniente da sotto la sella accompagna la pedalata.
Continuo ancora per un giro, un po' più piano, ma in curva la ruota non tiene bene e ormai Fra mi sta recuperando. Alla penultima curva, quando manca solo mezzo giro alla conclusione, la camera d'aria esplode. L'impatto fra ruota e asfalto aveva fatto uscire la camera d'aria del copertone in un punto, quindi girando toccava sul telaio. E' già un miracolo che abbia retto per un giro intero!
Scendo, tanto ormai la gara è andata. Fra mi raggiunge e ci avviamo insieme, a piedi, verso il tendone, con Butch sulle spalle. La gara è finita fin troppo presto per me: vengo eliminato anche dalla gara di scatto. Ma la compagnia è comunque piacevole ed il divertimento non finisce.

Prossima puntata: l'apocalisse di Cologno

mercoledì 23 marzo 2011

Istruttore d'altura


E' dura diventare istruttore. Prima c'è il un esame, poi un corso con un altro esame, poi 2 anni di praticantato, poi un altro esame e un altro corso con esame.
Alla fine di questa trafila, però, ti arriva la tanto attesa lettera con la nomina ufficiale. Alla fin della fiera non è che adesso sia un velista migliore di un mese fa. Però cavolo! Un po' me lo sento addosso questo distintivo virtuale. Un po' pesa e un po' inorgoglisce. Più che altro dà un certo senso di appartenenza: mi sembra che con questo corso di 2 settimane sono entrato a far parte di un gruppo; non dico di amici, ma almeno di persone schiette accomunate dalla passione per il mare.
Persone a cui piace discuttere per ore su regolamenti e regolazioni. Che si godono le notti stellate al timone di una barchetta, che trasmettono con passione le loro conoscenze. Persone schiette, come il mare. Rispettose di regole e leggi eterne, ma amiche (se le conosci).

Mi piace questa sensazione!
Se volete fare n giro in barca fatemi un fischio.

lunedì 21 marzo 2011

La Duchessa


Nell'immaginario piacentino e soprattutto parmense, Maria Luigia gode tuttora di un aurea di magnificenza tanto da essere ricordata quale la reggente più amata dal popolo ed il suo governo considerato tra i migliori della storia ducale. A Parma si organizzano regolarmente ogni anno convegni e mostre che raccontano e documentano le opere della sovrana. Sulla tomba di Maria Luigia, nella Cripta dei Cappuccini a Vienna, vengono sempre deposte dai parmigiani in visita i fiori di violetta, uno dei simboli della città.

Ecco spiegato da Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Ducato_di_Parma_e_Piacenza) il nome dell'alleycat di Parma.

Inizialmente non volevo neanche andare: pioveva, alle 19:30 sarei dovuto essere a Livorno e in treno non ci sarei mai riuscito. Però mi ero messo d'accordo con Garrison per uno scambio di ruote, ed avevo molta voglia di correre, quindi Sarah, che l'ha capito, mi ha prestato la sua macchina.
Parto sotto al diluvio, colonna sonora Jovanotti NY Lab e il Sogno Eretico di Caparezza. Dopo 2 ore di viaggio trovo facilmente il Mu, locale della partenza, saluto e chiacchiero un po' con i conoscenti, sistemo la bici e mi preparo a prendere un sacco di acqua.
Come previsto si parte con mezz'ora di ritardo (sti modenesi...) e non si può fare altro che rimediare pedalando ad un ritmo forsennato. Il gruppetto si forma fin dalla prima rotonda e comprende Giacomo (di Roma), Pier (di Bologna), Giovanni (o meglio Fausto, di Parma) ed un altro parmigiano.
Che dire? E' il gruppo giusto! Cambi regolari, svolte chiamate in anticipo, ci si aspetta quando qualcuno resta indietro. Siamo così veloci che arriviamo al terzo check prima degli organizzatori, ed anche ad uno dei check successivi, quello al negozio "Merlino Cycling". La gara è abbastanza lineare e veloce; attraversiamo duecentomila volte lo stesso ponte saltando da una sponda all'altra del Parma per raggiungere tutti i check. Per via della pioggia non possiamo esagerare, ma ci rendiamo conto di essere ampiamente in testa.
Verso il sesto check perdiamo l'altro ragazzo di Parma, a cui esplode la ruota anteriore. Lo ribecchiamo solo quando, finite tutte le tappe obbligatorie, siamo costretti a tornare da Merlino per il check che avevamo saltato.
Ormai siamo alle pedalate finali. Riconosco le strade, la rotonda...imbocchiamo via del taglio con una svolta a destra, con la coda dell'occhio vedo la macchina e capisco che è il momento di scattare. L'unico rischio è la curva verso sinistra sulla ghiaia per entrare al Mu, ma fila tutto liscio ed entro per primo, seguito da Giacomo, Gio e Pier.
Troppo bella la sensazione di essere primo! fin'ora l'avevo provata solo in barca a vela! Purtroppo non ho molto tempo per godermi il momento di gloria: devo scappare. Merlino vuole a tutti i costi darmi il telaio in premio, anche se io mi sarei accontentato anche di molto meno. La gloria basta e avanza.
Ora che sono a casa lo vedo lì, che non vede l'ora di essere pedalato e strapazzato, di ricevere un nome che si adatti al suo stile. Cavolo, che bello!

giovedì 10 marzo 2011

E questa?


Essere o non essere? Il buon vecchio Amleto aveva ragione: è proprio un problema.
L'altro giorno, tornando a casa, ho trovato questa bicicletta. Non vi dico dove, perchè di sicuro qualcuno andrebbe a prenderla. L'ho vista con la coda dell'occhio, ho skiddato duro (penso di non essermi mai fermato in così poco spazio) e sono subito tornato indietro.
Telaio Rossin Ghibli legato ad una ringhiera solo con un lucchetto sfigatissimo. Ruota anteriore assente, ruota posteriore spezzata. Freni intatti, cavo freno posteriore tagliato, pedali assenti, corona grande piegata, pacco pignoni e deragliatore apparentemente intatti.
La bici è bellissima, solo un po' di ruggine sui foderi posteriori. Ho chiesto all'edicolante che sta li vicino e ha detto che è lì ormai da un mese, ridotta così fin da subito. Gli ho chiesto un foglio ed una penna in prestito e ho scritto un biglietto con i miei dati.
Inizialmente ho pensato che potesse essere una bici incidentata, quindi sono andato dai vigili, ma loro non avevano notizia di incidenti ciclistici nella zona; quindi ora non so cosa pensare. La bici è vicino ad un cassonetto, ma è legata quindi non si può prendere. Se il propietario avesse voluto buttarla avrebbe potuto metterla dentro, ma non lo ha fatto. E comunque ora, dopo quasi 2 settimane, non mi ha ancora chiamato nessuno!
Che pensate? Cosa devo fare?
Essere o non essere un ladro?

martedì 8 marzo 2011

Bye bye cerchio verde


Martedì. Lezione alle 9 ma arrivo in anticipo per parlare con un prof e lego la bici al solito posto: appena dopo la sbarra del cortile interno, sulla sinistra.
4 ore di lezione: Genetica e Patologia Generale. Sono lezioni nuove, molto interessanti ma anche belle faticose! Il cervello schiuma e non vede l'ora di poter uscire e rilassarsi un attimo. Fame! A casa c'è una fetta di fontina che mi aspetta...
Finalmente, alle 13, tutti fuori. Si chiacchiera un po', poi faccio per slegare la bici e mi accorgo della tragedia: la ruota posteriore è spostata di un metro rispetto a dove era quando l'avevo legata; la bici ha fatto perno intorno al palo, colpita alla ruota posteriore da qualcosa di molto pesante. La ruota è stortissima! non riesce a fare un giro completo perchè tocca sui foderi sia a destra che a sinistra.
Prima di slegare la mia povera Butch faccio un giro nel cortile. E' un parcheggio riservato a professori e staff di 4 dipartimenti e la presidenza. Cerco sui paraurti la prova del misfatto e almeno 5 macchine hanno segni che potrebbero incastrarle. Centro la ruota come posso e mi avvio pian pianino a casa. Solo dopo mi viene in mente che avrei subito dovuto fare una foto (fra l'altro la foto non rende)!
Mercoledì ho sparso un po' di volantini in giro cercando testimoni del misfatto e, con mia grandissima sorpresa, ho ricevuto due testimonianze coincidenti!
Il colpevole è un prof di medicina in pensione che però continua ha fare lezione di fisiologia. Con la sua BMW grigia, uscendo dal parcheggio è riuscito ad infilare la mia ruota posteriore tra la sua anteriore destra ed il parafango, sollevandola e stortandola. Secondo le testimonianze si è incazzato molto...ma se ne è andato via senza lasciare biglietti!
Oggi, quando ho scoperto dove lavora, sono passato e gli ho lasciato due righe (il segretario non ha voluto darmi il numero nè la mail quando ha saputo perchè lo cercavo!)

Egregio prof *** ***
Sono il proprietario della bicicletta che Lei ha colpito con la sua macchina due giorni fa, la mattina dell'8 marzo.
Alcuni amici hanno assistito alla scena e mi hanno detto che Lei si è accorto dell'incidente. Mi chiedo quindi: perchè non mi ha lasciato neanche un biglietto di protesta sulla bicicletta?
La mia ruota poteriore è rotta e da cambiare.
Sarei molto contento di poterne parlare a voce direttamente con Lei.
Sono uno studente di biologia.
Cell: ***
Mail: ***
Confidando di poterLa incontrare presto,
Matteo Charlie Ichino


Secondo voi devo chiedergli un rimborso (ammesso che mi richiami)? Nel frattempo ho portato la ruota da Olmo che sta spostando il mozzo su un altro cerchio e mi sta facendo anche l'anteriore (già che cambio ruota, piglio una coppia). In più, se vado a Parma domenica, guardo le ruote (bellissime!!) che mi porta Garrison e decido se prenderle.

Vi terrò aggiornati su questa vicenda.
Ora torno alla mia tesina di metereologia. Attenti che sta arrivando un fronte caldo!
Matte

mercoledì 2 marzo 2011

Uff


Che tiratona!
Sono tornato ieri mattina da una settimanella abbastanza intensa passata a zonzo per l'Europa. In 8 giorni sono stato a Barcellona, Amsterdam, Groningen, Southampton ed Londra, un po' in cerca di università e un po' da turista.
Ho visto posti che sognavo di vedere da molto tempo, come il Parco Guell o il Big Ben, ho conosciuto persone eccezionali come Koen, Ibrahim e Maria, Couch Surfers che mi hanno ospitato a Groningen e Londra. Ho camminato un sacco e la mia tallonite al piede destro (che mi perseguita dalla settimana bianca) ovviamente non è migliorata. Ho visto gli orologi con cui è stato risolto il "problema della longitudine", ho affittato biciclette a 1£/24h, ho dormito in case galleggianti e visto canali ghiacciati.
Ho visto le fondamenta del Rose Theatre, quinto teatro di Londra, dove vennero rappresentate le prime opere di Shakespeare, ho mangiato carne sudafricana insieme ad un musulmano, e ho camminato nel mercato di Candmen Town stringendo la mano della mia compagna di viaggio. Ho comprato un golf bellissimo e caldissimo, ho dormito in un praticello nel cortile dell'università di Barcellona e il giorno dopo ho pedalato sotto la neve.

Come potete vedere è stata una settimanella niente male, ed ora sono proprio contento di essere di nuovo nella mia casetta genovese. Non è che quì le giornate passino senza attività: sta per riiniziare il semestre e sto cercando di fare più cose possibile prima di non avere più tempo. La primavera si preannuncia bollente, fra lezioni, fine dello stage, stesura tesi...e garette e controgarette in bicicletta.
Il calendario di Gmail è già densissimo e bisogna sbrigarsi a prenotare la data per un grandissimo evento a Genova. Ma questa è un'altra storia, rimanete sintonizzati!


A volte il vento mi porta
le note di un flauto o il profumo di pioggia
e sogno di averti al mio fianco
ma so che l'oceano mi separa da te
Voglio stare un po' seduto qui
a finire il mio bicchiere
e a guardare le barche addormentate
sulle acque del Regent's Canal
da qui non si sente il traffico
che percorre la Camden High street
solo il vento mi porta le voci degli uomini
di ritorno dall'ultimo pub
Il silenzio addormenta la grande città
che si culla sotto la luna
chiude gli occhi ai barboni nei sacchi a pelo
al riparo di Waterloo bridge
calma il sonno degli immigrati
con le loro valigie disfatte
li riporta nel sogno
là dov'è il loro cuore
per le strade di Delhi o Tralee
E anch'io ti mando un pensiero
E un augurio di sonni tranquilli
Ma vorrei che potessi sederti al mio fianco
Sul pontile del Regent's Canal
Bevo l'ultimo sorso e ritorno
alla stanza che da un po' chiamo casa
e cammino leggero per non disturbare
la città che continua a dormire
i negozi e le banche chiuse
la Nothern Line silenziosa e deserta
le puttane a King's Cross
finalmente struccate
a godersi la tranquillità
E anch'io mi addormento più calmo
E spero che ti ritroverò in sogno
E che cammineremo per mano nel sole
Sulle rive del Regent's Canal

sabato 12 febbraio 2011

Stars&Sweat 3: Garino delle 4 frappe


Ogni scusa è buona per una biciclettata ed una bella festa, e i modenesi di Iride, in questo, sono dei campioni; quindi, anche se carnevale è l'8 marzo, hanno organizzato una alleycat a tema carbevalesco. Ovviamente premio speciale per le 2 maschere migliori!
L'odore di gran divertiento era nell'aria quindi Sarah ed io non ci siamo tirati indietro e, finiti gli esami, in 2 giorni, abbiamo trasformato Butch e noi stessi in una maschera corale semovente.

Occorrente:
-Scatole di cartone
-tubo di cartone
-Carta di giornale
-cartoncino
-Scotch di carta
-spago
-tempere e pennarelli
-un boa di piume bianche
-una maschera da sub
-un cappello da aviatore
-fil di ferro
-fettuccia bianca
-fettuccia lilla
-colori per la faccia
-un cuscino

Si parte per Modena alle 17:30 da Genova. Jovanotti a palla nello stereo. Sarah guida (lei è l'esperta di guida automobilistica, io mi occupo solo di guida in bici) mentre io finisco gli ultimi ritocchi alla maschera. Tovato parcheggio a un chilometro dal ritrovo cominciamo il montaggio della bici, poi i trucchi, e siamo pronti a partire.
Come sempre c'è un sacco di gente. In pochi riconoscono chi stiamo imparsonando, ma tutti sono ammirati! Brindisi pre-partenza, iscrizione, istruzioni da parte di Valter. La borsetta di Sarah sta per esplodere: ci sono gli attrezzi per la bici, i coriandoli, gli inviti alla festa e la cartina. Quindi, quando ci viene dato il cruciverba per il primo check non resta che cominciare ad usare le tasche.

Sono sempre stato imbranato con i cruciverba, e infatti ci tocca chiedere aiuto. Perdiamo tempo a girare in piazze deserte finchè veniamo indirizzati nell'angolo giusto, poi via verso il palazzetto dello sport. Sarah mi incita, e ci lasciamo dietro due inseguitori. Al palazzetto Sarah fa public relations e beve due shottini, io intanto ritaglio una maschera di carnevale (servirà poi per una foto) e cerco la nostra nuova destinazione.
Andiamo fortissimo: stiamo recuperando un sacco di concorrenti e questo è un bene, ma anche un male, perchè poi, per la foga, smetto di fidarmi della cartina e comincio a seguire. Questa era la gara adatta ad essere corsa completamente da soli, senza seguire i locals, eppure anche questa volta ci sono cascato.

Insomma, si forma un gruppone che si allunga fra le varie svolte, e che si ricompatta ai check. Momenti da film di guerra quando, ai giardinetti, ci fanno fare un percorso tipo "campo di addestramento" (intanto Sarah beve 3 amaretti...). Ci siamo quasi: al penultimo check ci facciamo una foto con la maschera precedentemente tagliata e ci avviamo all'arrivo davanti all'entrata dell'OFF (locale della festa).
Siamo trentacinquesimi, di sicuro non ultimi. Gara completata in una cinquantina di minuti. Primo Van Gogh (34 minuti e rotti), con Bocchi (eterno secondo). Laura, prima donna, arriva quarta, come l'11 dicembre. Congratulazioni, pacche sulle spalle, pipì...inizia la festa e, infine, la premiazione.
Migliori maschere: Bianca&Bernie, Kernit&Miss pig!
Prima ragazza out of town: Sarah!

In conclusione un pensiero ai due incidentati, speriamo che stiano bene.
Complimenti, di nuovo, a tutti gli organizzatori, ai partecipanti ed agli spettatori, e un grazie particolare a KingKong per essere stato molto simpatico ed espansivo.

Invece, e sono proprio costretto ad aggiungerlo, una ammonizione va ai gareggianti che usavano l'iPhone. Siete patetici e scorretti. Iniziate a pedalare invece che usare questi metodi: se vi stavo dietro io con una ragazza seduta sul manubrio vuol dire che siete proprio sfigati.

domenica 6 febbraio 2011

Importante Decisione


La gara di 2 giorni fa mi ha fatto prendere un'importantissima decisione che già era nell'aria da un po' di tempo, ma che adesso è ufficiale.
Finchè Butch resiste non comprerò una bici da pista.
I motivi sono vari, ma principalmente
-il costo: che comprenderebbe anche tutti i pezzi, visto che se una cosa si fa, va fatta per bene
-l'utilità: perchè Butch è perfettamente funzionale, non da troppo nell'occhio (antifurto), e sostituirla con una bici più aggressiva e bella, ma che magari "overlappa" e che non puoi lasciare ad un palo senza stare in ansia, sarebbe uno spreco.

Per di più ho avuto l'ennesima conferma del fatto che, anche per andare veloce ed essere competitivi nelle garette "pizza e fichi" che si organizzano nell'ambiente, quello che conta è la gamba.
Insomma, d'ora in poi la mia unica fonte di innovazione ciclistica saranno i "ricchi premi e cotillons" delle garette (siete avvisati: lotterò con le unghie e coi denti), salvo cosette tipo magari un nuovo pignone. Quindi annuncio la mia partecipazione a questo concorso, organizzato dai bolzanini di DC/FX e gli spagnoli di Fixed Soldier href="http://deadcityfx.blogspot.com/2011/01/dcfx-x-fixed-soldiers-nothing-to.html">

Ciò non toglie che se volete regalarmi una bici siete liberissimi di farlo, e se volete vi indico anche quale mi piacerebbe.

sabato 5 febbraio 2011

Si Gira!


A quasi 24 ore dalla prima Scratch Seregno le mie gambe cominciano a smaltire l'acido lattico...mammamia quanto abbiamo pedalato!
Partito da Genova in treno alle 17:44, arrivo a Rogoredo in orario e trovo Huxley ad aspettarmi. Cena a casa sua, un'avvitatina al pignone e alla controghiera, 2 bicchierini di passito e via verso il Profondo Nord.
C'è già un po' di gente alla partenza. Belle bici e tanti fotografi. Gangster ci accoglie e ci rifila la prima birra. Ci cambiamo ed andiamo a provare il percorso. 1 km intorno ad un isolato, 4 curve ad angolo retto verso destra, tante buche. Rettilineo finale in leggerissima salita. Sembra bello.
Fra i 15 iscritti ci sono anche nomi importanti come Ortu, vincitore del Red Hook Criterium di Milano, e Perego che, a quanto dicono tutti, gira fortissimo. Non resta che mettersi d'impegno e pedalare.
Non avevo il contachilometri quindi ho ricostruito la gara guardando il video fatto con la telecamera da casco. Se davvero il giro era lungo 1km questi sono i dati precisi di ogni giro

1 - media 40 km/h inseguendo Perego
2 - media 36 km/h a ruota di Perego (non l'ho raggiunto io, ha aspettato)
3 - media 40 km/h a ruota di Ortu
4 - media 32,72 km/h solo
5 - media 35,93 km/h solo
6 - media 36,14 km/h solo
7 - media 35,93 km/h solo
8 - media 32,73 km/h solo
9 - media 31,30 km/h con Huxley
10 - media 37,97 km/h a ruota di Ortu
11 - media 35,93 km/h --->qui ho provato a dare un "cambio" ad Ortu
12 - media 40 km/h a ruota di Ortu
13 - media 32,79 km/h solo
14 - media 31,25 km/h solo
15 - media 35,71 km/h solo

1 minuto e 40 secondi a giro, totale 25 minuti e 43 secondi a 35,39km/h di media!

Insomma, alla fine sono arrivato terzo, doppiato sia dal primo che dal secondo. Andavano davero forte! Ma mi sono divertito un sacco, tutti simpatici e sorridenti, dagli spettatori alla cima alla classifica. Per festeggiare siamo andati al Tamburine, dove abbiamo potuto portare le bici dentro al locale, che sembrava di essere nel capannone di Iride.

Davvero grazie a tutti, ma soprattutto a Huxley che mi ha ospitato sul pavimento di casa sua e a cui devo una pizza in cambio del carburante per lo scarrozzamento, a Ortu e Perego che mi hanno fatto correre un sacco, a Gangster che ha organizzato una gara bellissima e ai ragazzi che presidiavano le curve.
Ci vediamo alla prossima!

PS: la chicca finale, stamattina, è stata incontrare un capotreno ex-ciclista che mi ha fatto i complimenti per la bici!

martedì 11 gennaio 2011

Video: Iride Alleycat

Olè!
Finalmente, grazie alle piogge, alle vacanze e ad un nuovo software, mi sono deciso a montare il video che ho filmato un mese fa a Modena con la mia telecamera da casco (supporto fatto in casa artigianalmente seguendo un tutorial di youtube).
La telecamera si era spenta dopo mezz'ora di video, quindi ci sono solo le prime fasi della gara. Ho montato gli spezzoni più movimentati, perchè per il resto (come ben sa chi c'era) si tiravano lunghi rettilinei a testa bassa. La qualità non è ottima ma c'è un sottofondo di buona musica.
Godetevi lo spettacolo e commentate!

lunedì 10 gennaio 2011

Recensioni: Pinocchio


Primo libro letto in questo 2011 è una vecchia storia che avevo solo sentito a spezzoni, durante l'infanzia, letto da mio papà. Riprenderlo in mano è stato un po' come ringiovanire e tornare a quei momenti, quando insieme alle mie sorelle mi stringevo intorno a papà nel lettone chiedendo sempre di andare avanti un altro capitolo.
Ma è anche stato come diventare grande, perchè questa volta ero io a leggere, io che sceglievo quando interrompere il racconto. Io che, capitolo dopo capitolo, cercavo di spiegarmi la morale.
Bello il linguaggio, belli i personaggi, racconto lineare perchè anche i colpi di scena sono ampiamente preannunciati dagli interventi di Collodi.
Pinocchio ti fa proprio mettere le mani nei capelli, è l'idea platonica di bambino disubbidiente. Ma alla fine ce la fa.
Riusciremo ad imitarlo? A migliorarci?

Morale per il 2011: se volete una seconda possibilità, date una seconda possibilità.