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lunedì 17 maggio 2010

E' questo ciclismo?


La strada più pericolosa del mondo liberamente tratto da
http://www.ilpost.it/2010/05/17/la-strada-piu-pericolosa-del-mondo/

Nei suoi punti più alti, le nuvole avvolgono il ciglio della strada e nascondono il baratro. A sinistra ci sono strapiombi che arrivano fino a 600 metri, a destra una parete verticale di roccia. È la strada più pericolosa del mondo, 64 km sulle Ande tra La Paz e Coroico, in Bolivia. [...]La strada fu costruita negli anni trenta dai paraguaiani fatti prigionieri durante la Guerra del Chaco per creare un collegamento tra la capitale e l’Amazzonia boliviana. Uscendo da La Paz la strada si inerpica fino a circa 4.700 metri di quota per poi scendere ai 1.525 metri del livello di Coroico, passando dal freddo dell’altipiano al caldo-umido della foresta..


Uno legge un articolo del genere e pensa di aver trovato la meta per un bellissimo viaggio ma poi capisce come funziona il giochino. I soliti occidentali viaggiatori, annoiati dalla vita cittadina, cercano la scarica di adrenalina. E non c'è dubbio che la trovino, di sicuro è un paesaggio mozzafiato...ma sono mai stati a fare un giro in MTB sugli Appennini o le Alpi?
Invece hanno trovato, per l'ennesima volta, il modo di commercializzare le passioni e gli istinti umani: non guardare come è bello il posto dove vivi, dall'altro lato dell'oceano c'è un posto così bello che puoi anche morire!

[si stima] che ogni anno vi muoiano tra le 200 e le 300 persone tra uscite di strada e cedimenti del terreno.[...] La velocità aumenta progressivamente ma quasi impercettibilmente lungo il percorso e una frenata troppo brusca o un sasso visto troppo tardi possono sbalzare il ciclista nel vuoto in un attimo.[...] È stato un neozelandese a dare inizio all’attrazione, dopo aver scoperto il percorso durante una vacanza in Bolivia con un suo amico: Alistair Stewart cominciò a organizzare tour guidati con la sua azienda [...] da allora non ha più smesso [...] Oggi sono almeno una ventina le aziende che si sono buttate nel business della strada più pericolosa del mondo.


E questa è la dimostrazione che è una cosa da bauscia che non sono mai scesi da un sentiero di montagna...

[vengono usate] sempre due guide, una all’inizio e una alla fine del gruppo. Un minibus con qualche bicicletta di scorta e l’equipaggiamento di salvataggio segue in coda. Durante la stagione delle piogge, da dicembre a marzo, possono partecipare alle escursioni solo i ciclisti con più esperienza.[...]“tutti vogliono storie di cui potersi vantare con gli amici al lavoro, al pub o su Facebook e da questo punto di vista con quella strada vai sul sicuro: avrai sempre qualcosa da raccontare”. [...]"se vai in Bolivia lo devi fare, è una questione di sfida personale”.


Il mio consiglio ai 25mila individui che nei prossimi 365 giorni andranno a spendere i loro soldi su questa strada è: bravissimi, di sicuro è un bel modo per entrare in contatto con i paesaggi delle Ande. Ma non fatelo per l'adrenalina, non fatelo per le storielle al pub. Siete stati ingannati, il mito esotico vi ha catturati ancora, una pobblicità molto azzeccata vi ha fatto dimenticare che l'adrenalina sta dietro l'angolo. Basta fare mezz'ora di treno dal centro di qualsiasi città italiana per arrivare in posti fantastici dove la vostra voglia di pericolo verrà accontentata!
E ancora meglio, basta prendere la bicicletta ogni mattina nel traffico...

Questo non è un ciclaggio...
buon viaggio

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