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sabato 8 maggio 2010

Il codice della strada - capitolo 2: la pista ciclabile


Quando non ci sono ci lamentiamo, quando le fanno non le usiamo. Le piste ciclabili sono un tema abbastanza controverso: i puristi non vogliono farsi rinchiudere come gli indiani in riserva mentre le mamme, i papà etc vogliono poter portare i loro pargoli a pedalare in a safe place.
C'è da dire che quando ci sono, sono male collegate e affiancate ai marciapiedi, quindi i nostri amici pedoni, per osmosi, le occupano. E come dar loro torto? Non dobbiamo togliere marciapiedi a loro ma corsie agli autosauri!

A Genova c'è la pista ciclabile più assuda d'Italia: 50 metri in un punto del tutto inutile...e poi il sindaco e tutta la giunta domani saranno in sopraelevata a sgambettare per la giornata nazionale della bicicletta. Ma si può?
http://giornatadellabicicletta.minambiente.it/?costante_pagina=eventi_liguria&id_lingua=2

Se solo si potesse girare sulle corsie dei bus sarebbe già un enorme pedalata in avanti. Non dico quelle con il cordolo, perchè lì l'autobus non ti può superare (ammesso che sia abbastanza veloce), ma almeno le altre, che sono sempre così vuote e diritte...! Ci saranno sempre gli incursori che zirellano nel traffico sfidando il nemico, ma bisogna dare al resto del popolo pedalante una patria ed una rotta.

Quindi un appello: cari sindaci ed assessori alla viabilità: togliete una corsia alle macchine, dipingetela di rosso, e datela a noi. Ne abbiamo davvero bisogno!

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