Pagine

giovedì 28 aprile 2011

Mutatis Mutandis


Deliravo giorni orsono sugli indumenti intimi fra cui, a mio parere, si possono distinguere 4 categorie:
nudo
boxer largo (ma anche costume da mare o pigiama)
boxer attillato (ma anche pantalone da bici)
slip (ma anche costume da mare)

Elencati come quì sopra sono nell'ordine "comodità per le parti intime", quindi in modalità nanna. Ma indubbiamente si possono stilare altre classifiche. Ad esempio per la modalità "mare", il nudo sta nuovamente al primo posto sia per motivi di abbronzatura che di comodità, ma presenta problemi di tipo sociale; mentre gli slip balzano al secondo posto per motivi sia abbronzatura che di comodità nella nuotata.
Nella classifica "da indossare sotto ai pantaloni" balzano in testa i boxer attillati, altrimenti inguardabili ma molto comodi in questa situazione, seguiti a ruota dagli slip, un po' meno confortevoli. Crollano in ultima posizione i boxer larghi che si arrotolano, salgono oltre la cintura e sono assolutamente scomodi. A seconda del tessuto dei pantaloni, e della presenza di buchi, la nudità può essere al terzo o quarto posto.
In fase di pedalata il pantaloncino da bici vince, ovviamente, gli altri direi che sono tutti ugualmente scomodi.

Scusatemi per questo excursus. Mi sembrava un argomento molto importante, e in effetti non lo è. Se vi interessa io, in definitiva, sono un nudista.

mercoledì 27 aprile 2011

Chronò Challenger


Quest'anno ho pensato di festeggiare il mio compleanno in modo un po' diverso.
L'anno scorso ero in barca a vela: stavo trasferendo con degli amici un Comet 41' da Varazze a Santa Margherita Ligure per partecipare al Pirelli. Invece quest'anno ho optato per una attività molto più faticosa, ma non meno divertente: sfidare i ciclisti da barino di Lucca che mettevano in palio il loro trofeo in una gara mozzafiato sulle mura.
Forse avevo scelto un rapporto un po' eccessivo, 50/15. Forse ho sbagliato a rifiutare l'aringa affumicata mezz'ora prima della gara, o la morte fillandese...ma direi che tutto sommato la vicenda si è conclusa più che bene!
C'è chi dice che abbiamo tenuto ua medida vicina ai 40 orari, io so solo che il terzo giro è stato davvero veloce, con lucone,il detentore del titolo, che affettava l'aria notturna con la sua lenticolare. Stargli dietro era una impresa, ma me ne sono accorto solo quando, verso la fine, ho cercato di mettere il naso fuori in un timido sprint e sono stato investito da una raffica di vento...stare a ruota è meglio.
Fattostà che quest'anno i miei primi regali di compleanno sono stati delle gran pacche sulle spelle all'arrivo, un uovo di pasqua da 5 chili, un bacio di Sarah che, a sorpresa, era lì fra gli spettatori, una bottiglia di vino rosso e un pecorino fresco. Meglio di così?
Grazie a tutti! Mangia e Bevi rocks!

venerdì 22 aprile 2011

Perchè?


Ho pensato che il principale motivo per cui uso la bici a scatto fisso non è da cercare nella filosofia del movimento, nè nella bellezza delle biciclette o nella loro semplicità. Non vado in bici solo per non inquinare, non vado più forte possibile per perdere peso, non smonto e rimonto la mia bicicletta con questa frequenza perchè sono un maniaco della pulizia.
Lo faccio perchè ho trovato un gruppo di appassionati con cui mi sono trovato bene, ragazzi che organizzano garette e giri di ogni tipo: dalle pedalate a sfondo culinario (milano pavia settembre 2010) alle sfacchinate da sado-masochisti (milano torino 2011). Si va in bici insieme, si scherza, si bevono un sacco di birrette. Ci si sporcano le mani di grasso per mettere a punto la propria macchina da corsa che è anche il nostro mezzo di trasporto quotidiano e non possiamo fare altro che coprirlo di attenzioni.
Non è la bici in sè, o lo scatto fisso, ma tutto quello che gli sta dietro a far si che noi ci possiamo incontrare. La curiosità di sapere dove andremo la prossima volta, quanto forte andremo, chi verrà...e (perchè no?) chi vincera! C'è solo un modo per scoprirlo: andare e pedalare, senza stare tanto a chiedersi se è meglio montare il freno, o se conviene montare il pignone da 16 o da 17. Vieni con noi e vedrai!
Ti accorgi che pedalare in gruppo è molto diverso che pedalare da solo. Non ascolti più solo le tue gambe, ma anche quelle degli altri. Inizi a preoccuparti non solo del tuo spazio di frenatura, ma anche di quello di chi ti taglia il vento, e dell'amico che ti segue. Se pedalando entri in una quarta dimensione, pedalando in gruppo scopri anche la quinta e la sesta!
E' per questo che ho aperto un blog di bici e non uno di vela, che in verità è il mio sport preferito. E' per questo che sono in trepidante attesa di questa domenica di Pasqua: non per la festività religiosa o per le uova, ma per la gara sulle mura di Lucca.
Chi viene?

mercoledì 20 aprile 2011

Tutti al mare!

Sabato 14 maggio: Down Town Miss and Out: gara ciclistica ad eliminazione su circuito urbano. Non ve ne ho ancora parlato ma è il grande evento che stiamo preparando a Genova.
Per ora, però, vi anticipo cosa succederà la domenica:
una bella pedalata con destinazione da decidere al momento...ma portate il costume!



http://www.freemindgenova.com/

http://www.facebook.com/#!/event.php?eid=178139648902833

http://www.fixedforum.it/forum/topic/11612-freemind/page__p__159583__fromsearch__1#entry159583

lunedì 4 aprile 2011

GE-MI-TO


Un gemito lungo 155 km e durato 4 ore e 50, ma che si è concluso in uno dei templi del ciclismo italiano: il motovelodromo di Torino.

Genova -> Milano -> Torino

Pochi fatti da raccontare, perchè dopo un po' che le gambe girano entri in una dimensione astratta i cui i rettilinei si misurano in pedalate, le ore in migliaia di battiti cardiaci e la febbre in numero di volte che ti soffi il naso.
Questa volta il mangime energetico non mancava, a portata di mano nella borsetta da manubrio. Mancava la salute, e mancava qualche litro di acqua. Se non avessi avuto la febbre sabato...e se non avessi dovuto fermarmi per comprare acqua...
Ma "la storia non si fa nè coi sè nè coi ma", quindi non mi resta che godere di questo sedere dolorante e della sensazione di aver davvero pedalato forte! Io c'ho provato a stare coi "big", ma dopo una decina di km a ruota a 47 all'ora mi si stavano svitando le rotule, all'ora ho perso terreno. Pensavo di aver trovato il passo giusto nel gruppo di Rocco, ma è finita l'acqua e loro non avevano nessuna intenzione di fermarsi quindi, di nuovo, son rimasto indietro. La mia salvezza è stato il gruppetto con cui ho fatto gli ultimi 50 km. Eravamo in 4, quasi tutti davamo i cambi, ed avevamo un torinese (10cento) a guidarci. Le svolte le sapeva tutte ed al velodromo ci siamo arrivati neanche troppo cotti.
La gara è stata fantastica! Soprattutto grazie a questo gruppone di appassionati che quando si corre hanno il coltello fra i denti, ma poi ti fanno slogare la mandibola dalle risate quando ti abbiocchi sul prato al sole, in mezzo alle paraboliche del velodromo.
Grazie Ciclistica per aver organizzato questa sgambata! Grazie a tutti! Vado a mettermi la pomatina sulle chiappe e sulle ginocchia...