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lunedì 21 marzo 2011

La Duchessa


Nell'immaginario piacentino e soprattutto parmense, Maria Luigia gode tuttora di un aurea di magnificenza tanto da essere ricordata quale la reggente più amata dal popolo ed il suo governo considerato tra i migliori della storia ducale. A Parma si organizzano regolarmente ogni anno convegni e mostre che raccontano e documentano le opere della sovrana. Sulla tomba di Maria Luigia, nella Cripta dei Cappuccini a Vienna, vengono sempre deposte dai parmigiani in visita i fiori di violetta, uno dei simboli della città.

Ecco spiegato da Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Ducato_di_Parma_e_Piacenza) il nome dell'alleycat di Parma.

Inizialmente non volevo neanche andare: pioveva, alle 19:30 sarei dovuto essere a Livorno e in treno non ci sarei mai riuscito. Però mi ero messo d'accordo con Garrison per uno scambio di ruote, ed avevo molta voglia di correre, quindi Sarah, che l'ha capito, mi ha prestato la sua macchina.
Parto sotto al diluvio, colonna sonora Jovanotti NY Lab e il Sogno Eretico di Caparezza. Dopo 2 ore di viaggio trovo facilmente il Mu, locale della partenza, saluto e chiacchiero un po' con i conoscenti, sistemo la bici e mi preparo a prendere un sacco di acqua.
Come previsto si parte con mezz'ora di ritardo (sti modenesi...) e non si può fare altro che rimediare pedalando ad un ritmo forsennato. Il gruppetto si forma fin dalla prima rotonda e comprende Giacomo (di Roma), Pier (di Bologna), Giovanni (o meglio Fausto, di Parma) ed un altro parmigiano.
Che dire? E' il gruppo giusto! Cambi regolari, svolte chiamate in anticipo, ci si aspetta quando qualcuno resta indietro. Siamo così veloci che arriviamo al terzo check prima degli organizzatori, ed anche ad uno dei check successivi, quello al negozio "Merlino Cycling". La gara è abbastanza lineare e veloce; attraversiamo duecentomila volte lo stesso ponte saltando da una sponda all'altra del Parma per raggiungere tutti i check. Per via della pioggia non possiamo esagerare, ma ci rendiamo conto di essere ampiamente in testa.
Verso il sesto check perdiamo l'altro ragazzo di Parma, a cui esplode la ruota anteriore. Lo ribecchiamo solo quando, finite tutte le tappe obbligatorie, siamo costretti a tornare da Merlino per il check che avevamo saltato.
Ormai siamo alle pedalate finali. Riconosco le strade, la rotonda...imbocchiamo via del taglio con una svolta a destra, con la coda dell'occhio vedo la macchina e capisco che è il momento di scattare. L'unico rischio è la curva verso sinistra sulla ghiaia per entrare al Mu, ma fila tutto liscio ed entro per primo, seguito da Giacomo, Gio e Pier.
Troppo bella la sensazione di essere primo! fin'ora l'avevo provata solo in barca a vela! Purtroppo non ho molto tempo per godermi il momento di gloria: devo scappare. Merlino vuole a tutti i costi darmi il telaio in premio, anche se io mi sarei accontentato anche di molto meno. La gloria basta e avanza.
Ora che sono a casa lo vedo lì, che non vede l'ora di essere pedalato e strapazzato, di ricevere un nome che si adatti al suo stile. Cavolo, che bello!

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