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venerdì 29 ottobre 2010

Smottamenti


C'era una volta il primo ciclista Indiano. Viveva in quel tempo remoto in cui l'India era ancora un'isola in viaggio verso NW attraverso l'oceano. Il ciclista girava in lungo ed in largo per la sua isola piatta e triangolare e tutto procedeva con ritmi ciclici regolari.
Un bel giorno l'India incontrò l'Asia, le due placche continentali cominciarono a spingere l'una verso l'altra e il mare fra le due scomparve. Questa fu una piacevole sorpresa per il nostro amico ciclista, che potè così ampliare i confini delle sue scorribande, sconfinando in terra asiatica. Ogni giorno partiva da casa sua, pedalava a lungo, superava la cicatrice di congiunzione fra i due continenti e proseguiva nelle nuove sconfinate ed inesplorate pianure.
Man mano che i due continenti si saldavano aveva luogo il processo conosciuto dagli scienziati come Orogenesi, che consiste nella formazione di una catena montuosa per corrugamento, ovvero pressione fra due zolle che fa innalzare il livello del suolo tra le medesime. Il processo era molto lento e quindi il nostro amico ciclista non si accorgeva del fatto che, ogni giorno, il dislivello da lui affrontato era maggiore.
Passarono gli anni, i secoli ed i millenni. Man mano che la catena dell'Himalaya si faceva più aspra e scoscesa il ciclista, che prima era un passista, uomo da cronometro, divenne uno scalatore scattante ed agile sui pedali.
Un giorno convinse degli amici a partire insieme a lui per una sgambatella, ma dopo pochi chilometri loro dovettero fermarsi perchè la pendenza e la lunghezza della salita era inaccessibile al loro fisico poco allenato. Fu solo in quel momento che il ciclista si accorse di come, con il tempo, il paesaggio intorno a lui era cambiato. Scoprì così di essere l'unico ciclista in grado di andare al di la delle montagne senza problemi, l'unico che possedeva la chiave per fuggire.

Questa storia è un riadattamento in versione positiva della "parabola della rana": secondo la mia versione gli uomini che hanno sopportato a lungo un cambiamento sono in grado di reagire perchè lo comprendono fino in fondo e sotto vari punti di vista. Hanno solo bisogno di rendersene conto e di prendere in mano la situazione.

Se mettete una rana in una pentola di acqua bollente, essa cercherà immediatamente di saltare fuori. Ma se la mettete in acqua a temperatura ambiente e non la spaventate, se ne resterà ferma. Ora, se la pentola è su una fonte di calore, e se aumentate gradualmente la temperatura, succede qualcosa di molto interessante. All’aumento della temperatura da 21 a 27 gradi la rana non farà nulla. Anzi essa dimostrerà in tutti i modi di godersela. Con il graduale aumento della temperatura, la rana diventerà sempre più malferma, finché non sarà più in grado di saltare fuori dalla pentola. Perché? Perché l’apparato interno della rana che percepisce le minacce alla sopravvivenza è orientato a reagire a cambiamenti improvvisi, nel suo ambiente, e non a lenti e graduali.

Peter Senge - The Fifth Discipline


Non è mai troppo tardi per reagire. Anzi, forse è giunto il momento giusto.

martedì 26 ottobre 2010

Allenamento Duro


Visualizzazione ingrandita della mappa

Visto che andare in bici tutti i giorni con ogni condizione atmosferica non mi basta ho deciso, da 2 settimane a questa parte, che la via preferenziale per il ritorno a casa (Principe) dal levante è la Circonvallazione a Monte. Sono 8 km, il doppio della via normale, fra cui ci sono un paio di strappi niente male.
Trovo che sia un bel percorso specialmente perchè, una volta superato il bus in circonvallazione, non hai praticamente più macchine intorno. Solo quelle che vanno in senso opposto. La strada, tuttavia, è molto sconnessa e penso che Butch preferisca il pavet.

Con la tramontana degli ultimi giorni, fra l'altro, è ancora più dura del solito. Lo strappo controvento di Corso Firenze è infinito, anche se in verità è molto più corto dei tornanti di Corso MonteGrappa. Sei li che urli sui pedali e ti sembra di star fermo, con tutti i genovesi incappottati intorno a te che strabuzzano gli occhi nel vederti grondante di sudore a mezze maniche...con 11°C.
Fra una inspirazione ed una espirazione sghignazzi perchè non sanno cosa si perdono. E godi perchè le macchine che hai superato all'ultimo semaforo non ti hanno ancora raggiunto. I pedali scricchiolano e la catena fruscia (maledetta linea catena) mentre sbatto il manubrio da una parte all'altra a tempo con la pedalata.

Non mi sono ancora cronometrato ma presto vi farò sapere. Per ora accontentatevi di seguire il percorso...e sudare con me.
Buone pedalate in salita a tutti!

giovedì 21 ottobre 2010

Scarpe nuove


Scarpe nuove per Butch.
Il pavet di Milano dello scorso week-end aveva sgonfiato un po' la ruota posteriore. Dopodichè sulla pista ciclabile alle 4 di notte ero probabilmente passato su un vetro e il battistrada del mio bellissimo Vittoria Rubino verde aveva perso la sua bella cera (foto). Cambiata la camera d'aria non l'avevo gonfiata bene e lunedì, facendo un po' di salti per le vie di Zena, ha fatto il botto.
Troppi eventi uno dietro all'altro per non prendere provvedimenti!
Nuovi copertoni 28-622 Michelin Pilot Sport. Più cicci per ammortizzare, più spessi per sgommare, fasce catarifrangenti sui lati per le lunghe notti invernali.




Io invece rimango fedele alle mie Camper che ormai sono proprio aperte ma, come ho detto nel post precedente, bisogna far respirare le dita dei piedi. Altro che Geox!
E chissà, magari sotto natale penseremo ai pedalini...








C'mon! Bring it on! You may have SUVs, I have a Tank!

mercoledì 20 ottobre 2010

NorMale


Una parola terribile e dalle terribili implicazioni.
Ci volete normali? La vostra normalità ha coperto il mondo di spazzatura, ha aumentato il divario fra ricchi e poveri, ha moltiplicato le guerre. Abbiamo la globalizzazione ma non riusciamo ad uscire dalla nostra ottica casalinga, ci lamentiamo del costo della vita ma non muoviamo un dito se non per soldi.
E' ora di guardare un po' il mondo a testa in giù, far respirare le dita dei piedi, chiedere "cosa ti piace" prima di "cosa fai", di fare in modo che sia possibile.
I don't care what you believe, I want you to believe!

"Tu non sei normale...!" Grazie, lo so, io sono norBene. Buona giornata anche a te, comunque.

martedì 19 ottobre 2010

Un tranquillo weekend da paura

Consideriamo un attimo il bilancio finale:

-una valvola rotta ed una camera d'aria esplosa
-una luce rossa perduta
-una luce bianca scarica
-due sbucciature sul ginocchio sinistro (una io, una Sarah)
-una ruota anteriore da buttare
-arrivati fuori tempo massimo
-bagnati come pulcini
...
ma chi celo fa fare??

Partiti da Genova sabato mattina con il treno delle 11.40, ovviamente rischiando di perderlo, siamo arrivati a Milano in perfetto orario e dopo aver comprato la cartina ci siamo buttati alla ricerca di piazza Erculea (ripeto accento sulla U).
La piazza era già strapiena di concorrenti e di bici fichissime e Sarah, che pensava di andare a gareggiare con nonne e nipotini, ha cominciato a preoccuparsi. Iscrizione (numeri 21 e 23), pranzo con piadina "prezzo milanese 7 euro!", e chiacchiere con i pochi fissati che conosco. A quanto pare ci siamo persi il bellissimo Criterium della sera prima, vinto da uno della Pipe Gang. In effetti i video trasmettono una bella atmosfera. http://www.youtube.com/watch?v=_17jRZpK0bM&feature=player_embedded
"Ma si corre da soli o no?" "Boh, non s'è capito...". Arriva il momento di posare le bici per terra e legarle, siamo un centinaio, la piazza è piena! Cinque checks da fare nell'ordine segnato sul manifest, (non uguale per tutti) con prove da completare di volta in volta. Tornare a piazza Erculea dopo ogni tappa.
3-2-1-VIA! Corriamo alle bici e mentre Sarah le slega io apro la cartina. Decidiamo di lasciar perdere il mio manifest e correre insieme, molto più divertente. La prima meta è dietro a casa della nonna, zona fiera, portare una birra. Dico a Sarah il nome delle vie, lei le sa; si parte.
Ben presto scopriamo che a Milano la strada più corta non è necessariamente la più breve perchè c'è il pavet: coi copertoncini piccoli si soffre un sacco. Comunque la strada è giusta e dopo aver incontrato Mattia ed aver comprato con lui la birra arriviamo al check...dove quest'ultima va bevuta in surplace! Pessima figura nonostante gli allenamenti!
Torniamo alla partenza e poi via verso piazza Abbiategrasso, percorso più insidioso, tantissime rotaie! E infatti quando sento un rumore di ferraglia dietro di me è Sarah che c'ha infilato dentro la ruota anteriore ed è volata. "Nooo, Matte, è caduta la catena!" "No Sarah, hai spaccato la ruota". Momenti tragicomici.
Io sono un po' scoraggiato ma il ciclaio aperto nella via parallela sembra un segno del destino: bisogna continuare! Leghiamo Berry senza la ruota anteriore, mi carico Sarah sul manubrio e andiamo a comprare una ruota nuova. Pit stop cambio gomma e siamo di nuovo pronti ad andare, un po' più cauti di prima. Io ho una bella strizza.
Il check era facile e si torna in su. Cerco di spiegare a Sarah un po' di tecniche per destreggiarsi nel traffico, alla fin fine non ci siamo mai allenati per davvero. Alla partenza ritroviamo Mattia che si è ritirato e, santo subito, ci presta la cartina che noi, nella concitazione, avevamo perso. Ci mancano la zona Stazione e il Parco Lambro (!!) che, nonostante il traffico, riusciamo a fare abbastanza bene. Però ormai è tardi e non c'è tempo per fare l'ultimo check, il più vicino.
Vabbè. Seguendo il gruppone che va verso la triennale tiriamo le fila di questa gara. Grande divertimento, da rifare con più cattiveria. Purtroppo per via di casini organizzativi non riusciamo a vedere neanche un filmetto. Peccato, c'era il cortometraggio delle ragazze che vanno in bici in discoteca coi tacchi a Copenhagen che prometteva bene!
Inizia a piovere, montagne di premi ("Accidenti! Senza ruota rotta arrivavi terza delle donne!)("Riaccidenti! Telaio Dodici per il primo Out of Town!!).
Siamo affamati e non c'è neanche un rinfreschino. Prometto che se mai organizzerò a Genova ci saranno tonnellate di fugassa. Andiamo a mangiare con Giorgio (ottimo secondo posto per il Messanger di MI-SW!) mentre gli altri preferiscono tornare a casa. Quando arriviamo al messicano siamo fradici.
Ma non è finita! di nuovo doccia gratis per arrivare al Leoncavallo per la Festa (molto meglio la reggae nella saletta piccola) e di nuovo doccia per arrivare a casa di Sarah: altri 20 km che sommati a quelli di tutta la giornata ci farebbero arrivare, probabilmente, oltre i 70!
Purtroppo, o per fortuna, buco la ruota posteriore. E nel cercare di aggiustarla rompo la valvola. E' ora di chiedere l'intervento del papà di Sarah che per fortuna viene a prenderci! A casa crolliamo distrutti.
Abbastanza intensa come prima alleycat per Sarah ma il bilancio, nonostante tutto, è positivo: le endorfine vincono sulle sfortune e gli acciacchi! E la prossima? La Spezia - Pisa?

giovedì 14 ottobre 2010

Italia Serbia


Prima volta allo stadio. Mi era stato detto: non sarà un gran che, alle partite della nazionale non c'è il clima da campionato...
Si, certo. Ma la curva rimane sempre la curva: sheeples will never learn.
Se non si fosse capito sono amareggiato perchè ho visto che davvero le persone non sanno pensare con la propria testa. Quanti di coloro che gridavano "siete solo zingari di merda" direbbero di essere razzisti se intervistati in un qualsiasi momento della loro giornata? Quanti di quelli che urlavano "uccideteli", incitando la celere ad entrare nella gabbia degli ospiti, hanno ancora il voltastomaco a guardare le scene del G8 2001? Quanti di loro sapevano qualcosa delle motivazioni politiche dei Serbi? O anche qualsiasi altra cosa sulla storia serba degli ultimi 15-20 anni?

Quanti di loro sanno a memoria le parole di Imagine?
http://www.youtube.com/watch?v=DVg2EJvvlF8&feature=related

...and it really looked like I was tho only one...

martedì 12 ottobre 2010

10-10-10: sgambatella e castagnata


Dìcesi sgambatella la faticata fatta per secondi fini, in cui imprechi un sacco e vedi tutto il presepio, ma poi arrivi ad un certo punto che capisci perchè lo hai fatto.
Domenica faceva un frescolino niente male, il cielo era coperto e c'era la tramontana. Insomma, il giorno adatto per starsene a casa a guardare un film (o studiare farmacologia, che è peggio). E invece no: la crew dei fissati liguri si ritrovava a Brignole alle 14:30 per andare a mangiare le castagne. Partecipazioni abbastanza ridotte, con gravi defezioni soprattutto fra i genovesi (c'era solo Jaca), ma graditissime, infatti è stata un'occasione per conoscere i nostri colleghi spezini Capiero (detto Coppi-ero dai vecchietti) e Blank67.
Momento solenne della consegna delle spoke-cards (che vedete in foto) e poi si parte. Visto il tempaccio decidiamo di saltare il tratto sul mare e affrontare subito la salita di Corso Gastaldi anche per far vedere ai nostri ospiti il velodromo Carlini (chiuso). Dal Carlini comincia la vera salita, su per Borgoratti e oltre, in una valle stretta e scoscesa. Sinceramente devo porgere le mie scuse ai partecipanti perchè da http://www.bikeroutetoaster.com/ la strada sembrava molto più tranquilla. E invece saliva!
Jaca e Blank sono partiti con passo costante, invece Coppi-ero (che, appunto, era Coppi ma adesso non più) ha avuto un po' di problemi di costanza. Io ho fatto un po' la spola. Senza nessun problema di bivi si arriva in cima al passo e si scende dall'altra parte. Qua toccherebbe aprire una parentesi sulla misurazione delle distanze: avete idea di quanto siano lunghi 800 metri? Evidentemente il tipo che ci ha dato le indicazioni no, perchè infatti erano un paio di chilometri di discesa.
Comunque, ridendo e skiddando, siamo arrivati al più divertente ingorgo stradale mai visto. Ignari del fatto che ci fosse la sagra alcuni automobilisti domenicali avevano deciso di passare proprio di la...e intanto passava un autobus...e c'era la gente della sagra...ah, quanto è bello andare in bici e non avere questi problemi!
Ora, premettendo che dopo aver pedalato mi mangerei anche la corteccia di un albero, ma vogliamo parlare di quelle castagne? Secche e tiepidine! Invece le fugasette erano buonissime, e anche le birre. Premio al bambino di 5 anni per la miglior interpretazione di "I've got a feeling" dei Black Eyed Peas.
E premio a Jaca per l'interpretazione della discesa brakeless! Io ammetto di aver usato il freno, specialmente quando mi sono accorto che pian piano si stavano allentando i Power Grips. Comunque per il ritorno avevamo scelto la via "breve e indolore" con poca discesa e piattone finale in Val Bisagno. Un po' trafficato ma non terribile.
Fine della sgambatella di nuovo a Brignole, progetti per il futuro, saluti, complimenti e alla prossima.
Grazie a tutti, specialmente alle biciclette che ci accompagnano sempre e ci fanno ridere degli ingorghi.

giovedì 7 ottobre 2010

Let the music come back


Dare una spolverata alla Betty e pensare a cosa mi piacerebbe suonare. Rimettere in circolo un po' di note e musica e vedere se si riesce a tirare fuori qualcosa. Un bel gruppetto di persone, voglia di divertirsi...

Dreadlock Holiday - 10cc
Diamonds on the inside - Ben Harper
Run eyed blues - Ben Harper
Bring the funk - Ben Harper
Gold to me - Ben Harper
Burn one down - Ben Harper
Excuse me Mr. - Ben Harper
Hit the road Jack - Ray Charles
Get up stand up - Bob Marley
Song 2 - Blur
Is this love - Bob Marley
Born in the USA - Bruce Springsteen
Pumpkin & Honey Bunny - Dick Dale
Sultans of Swing - Dire Straits
Tequila Sunrise - Eagles
Sangue su sangue - De Gregori
I feel good - James Brown
Staying alive - Bee Gees
L'ombelico del mondo - Jovanotti
Friday night - Lily Allen
Scar tissue - Red Hot Chilly Peppers